La Società Italiana delle Letterate onora Loredana Rotondo perché è figura di grande significato nella nostra storia comune. Stimata outside in un contesto lavorativo prevalentemente canonizzato al maschile, ha imposto il suo sguardo sessuato fin dall’inizio della sua carriera in Rai. Programmista, autrice e regista rivoluzionaria e innovatrice, ha introdotto, nel contesto mediatico della Rai, un impensato: dar voce e raggiungere chi non è parte del “discorso”. In questa direzione si muove Chiamate Roma 3131, il primo programma radiofonico con le chiamate in diretta, Il cui grande successo rende ragione dell’intelligenza innovativa e della sensibilità di Loredana Rotondo verso le pieghe più intime dell’essere umano. Attenzione che si estende, nel 1977, al tema della salute con un nuovo successo del programma Riprendiamoci la vita. Sono, soprattutto, le donne ad avere canali privilegiati nei programmi di Loredana Rotondo.
Consapevole di avere in mano uno strumento prezioso per la modificazione del senso comune, per incidere sui mutamenti del costume e sul rinnovamento del volto della società, Rotondo, forte dell’intreccio di relazioni femminili, persegue la strada della denuncia sociale a favore delle donne. In questa direzione arriva, nel 1978, Processo per stupro. Una pagina storica per la televisione italiana. Uno share al di sopra di ogni aspettativa assiste confuso ad una denuncia clamorosa. Ma l’impatto è così dirompente da causare, dopo due anni, la censura di AAAoffresi, oscurato per sempre nei meandri delle teche Rai.
Passione politica oltre che un punto di vista libertario e femminista non abbandoneranno mai Loredana Rotondo nella sua ascesa professionale di Capostruttura a Rai International e Rai Educational, Capo Progetto di programmi come La Storia siamo noi. Una femminista alla Rai, come verrà chiamata, con il coraggio delle scelte e l’intelligenza dell’innovazione. Una dirigente che ha coniugato la grazia dei modi con l’autorevolezza e la libertà di chi non è scesa mai a compromessi.
All’imbarbarimento dei tempi Loredana Rotondo ha opposto la consapevolezza che il mezzo televisivo non debba solo intrattenere ma anche guidare, ispirare imporre al mondo della rappresentazione per immagini una narrazione di idee, cultura e pratiche. E coniugando, appunto, cultura, curiosità intellettuale e intelligenza narrativa, che Rotondo ha dato vita alle puntate del programma Vuoti di memoria. Preziose monografie che sono frutto della sua poliedrica attività e grande professionalità. A lei dobbiamo il piacere di leggere per immagini e di averci riportato in vita personaggi e, sopratutto, personagge immeritatamente dimenticati dai fasti della storia e dai canoni culturali in generale.
Pina Mondolfo